Manuale per la produzione del MIELE secondo il sistema HACCP
Fase 0 Produzione Primaria
0.1. Conduzione degli alveari.
Premesso che l'allevamento apistico di cui trattasi è di modeste dimensioni, stanziale (non transumante), costituito da strutture ed arnie adeguate, posto nelle immediate vicinanze del laboratorio di smelatura e confezionamento, vengono descritte le tecniche apistiche più importanti che possono evitare qualsiasi danno al miele e garantire un prodotto all'origine di alta qualità.
0.1.1. Utilizzo appropriato di farmaci e presidi medico-chirurgici per combattere e prevenire malattie dell'alveare, in particolare contro Varroa Jacobsoni, principale e gravissimo problema sanitario degli apiari nell'ultimo decennio. Per evitare contaminazioni del miele con i residui della sostanza impiegata si utilizzano le seguenti precauzioni:
0.1.1.1. Utilizzo di prodotti registrati o comunque inseriti in piani di intervento regionali/provinciali
0.1.1.2. Rispetto di modalità, dosaggi e tempi di somministrazione consigliati
0.1.1.3. Trattamenti in assenza di melario
0.1.1.4. Verifica puntuale dell'efficacia del trattamento ed interventi mirati a seconda del grado di infestazione degli alveari.
0.1.2. Stoccaggio razionale dei melari vuoti durante l'inverno ed interventi preventivi alla loro posa sulle arnie. Per evitare il deterioramento delle caratteristiche organolettiche del miele dovute alla contaminazione del miele con i residui delle sostanze antitarmiche (tarma della cera) utilizzate nello stoccaggio (p-diclorobenzolo o naftalina) si utilizzano le seguenti precauzioni:
0.1.2.1. Arieggiamento preventivo dei melari per un congruo tempo prima della posa sulle arnie, in modo che le sostanze estremamente volatili possano allontanarsi.
0.1.2.2. Posa dei melari sulle arnie diversi giorni prima dell'inizio effettivo del flusso nettarifero, affinchè le api possano provvedere alla sanificazione finale dei favi prima della deposizione del miele.
0.1.3. Allontamento delle api dai melari senza l'utilizzo di sostanze chimiche repellenti ma solo con metodi meccanici (Apiscampo e spazzolatura manuale)
0.1.4. Utilizzo di fumo in modiche quantità e proveniente da combustione di tessuti naturali (canapa) senza conservanti o sostanze plastiche, al fine di evitare la formazione nel miele di odori e sapori di fumo, o la presenza di impurezze microscopiche di fuliggine.
0.1.5. Utilizzo di griglie escludi-regina interposte tra favi da nido e melario al fine di evitare la deposizione di covata nei favi da melari
0.1.6. Smielatura esclusivamente dei melari, e non dei favi da nido che possono aver contenuto covata.
0.1.7. Assenza nei melari di residui di miele dell'anno precedente. Questo si ottiene, al termine delle operazioni di estrazione per centrifugazione, in periodo di assenza di raccolto, riposizionando i melari sulle famiglie e lasciandoveli alcuni giorni, in modo che le api provvedano alla totale pulizia dei favi che vengono quindi stoccati fino alla primavera successiva assolutamente vuoti ed asciutti .
0.1.8. Prelievo dei melari solo quando completamente opercolati ed in momento di assenza di flusso nettarifero, per garantire il corretto grado di umidità del miele. Questo si verifica in quanto la smelatura e' solitamente fatta al termine della campagna nettarifera (terza settimana di agosto) o, in presenza di abbondante raccolto di miele di acacia, prima del flusso nettarifero derivante da altre specie botaniche.
0.2. Trasporto dei melari al laboratorio di smelatura
Il trasporto dei melari dall'apiario al laboratorio avviene in modo manuale essendo le arnie estremamente vicine al laboratorio (circa 30 metri). Durante questa fase, estremamente breve, non si verificano quindi eventi quali trasporti su veicoli su strade polverose ecc... e quindi non ci sono possibilità di contaminazioni ne da fumi ne da polveri. I melari vengono impilati nel laboratorio l'uno sull'altro; sul pavimento viene posto un melario vuoto sul quale vengono poi impilati gli altri, in modo da evitare il contatto diretto dei melari contenenti il miele con il pavimento.Il pavimento e le attrezzature da utilizzarsi sono state già preventivamente pulite prima dell'immissione dei melari (vedi descrizione operazioni di pulizia) . Non si ha lo stoccagio dei melari ma l'estrazione viene fatta immediatamente, entro qualche ora, per sfruttare la migliore fluidità del miele alla temperatura dell'alveare (la fluidità e quindi l'estrazione del miele peggiora con il raffredamento fino alla temperatura ambiente, comunque di solito elevata essendo in stagione estiva)
Di norma vengono tolti dalle arnie e portati nel laboratorio solo i melari che possono essere svuotati nell'ambito della stessa giornata. Trattandosi di apiario modesto (come si è detto, circa 25-30 famiglie) di norma una sola giornata è sufficiente per l'intero apiario. I melari vengono comunque tolti dalle arnie ed il miele estratto da questi in due gruppi distinti per evitare un eccessivo raffreddamento (i primi ad essere tolti dalle arnie sono quelli lavorati per ultimi, in quanto finiscono sotto a tutti gli altri nella sovrapposizione dei melari prima della estrazione).