Azienda Agricola
CASA CAPUZZOLA

Dal produttore al consumatore..

Via Verica 135   
41026    Pavullo (MO)
Tel 0536.48326 ..Fax 0536.50556
e.Mail: info@casacapuzzola.it


LE VICENDE RELATIVE ALLA NOSTRA RICHIESTA DI CONCESSIONE EDILIZIA PER L'AMPLIAMENTO DELL'OVILE E LA COSTRUZIONE DEL POLLAIO-PORCILE-RICOVERO MANGIMI.

Clicca sulle immagini sotto per leggere i documenti e gli articoli che raccontano questa storia nata nel dicembre 2002 e finita nel marzo 2005


I FATTI ed i documenti=

Primavera -estate 2002 = Incarichiamo il nostro Geometra, uno dei migliori professionisti che opera a Pavullo, di presentarci le pratiche in Comune per la realizzazione di modestissime opere edilizie in legno ad uso servizi vari = ricovero mangimi, pollaio, porcile, tettoia per materiale delle api e per procedere alla chiusura con pannelli di legno di una tettoia esistente nell'ovile. Siamo consapevoli che il costo delle pratiche sara' forse piu' alto che quello dei lavori da fare, ma cosi' va' il mondo e ci adeguiamo. Abbiamo sempre fatto tutto regolarmente, continuiamo. Facciamo presente al Geometra che serve la massima cura nella preparazione dei documenti, perche' siamo un po' in discussione con l'Amministrazione ed ai ferri corti con i vicini, ed e' bene preparare le pratiche meglio che si puo'. Contemporaneamente, lo incarichiamo anche delle pratiche che riguardano il fabbricato esistente uso ufficio e vari servizi dove c'e sistemare il tetto, rifare una parete, spostare una porta e costruire un muro di sostegno. Tutte comunque minime cose (vedi le pagine relative a questa questione)

La situazione esistente che vogliamo sistemare con i lavori in progetto e' la seguente =


7 dicembre 2002 = Dopo tanti disegni, relazioni, copie di documenti ecc.. finalmente la pratica e' pronta e viene consegnata al Comune, tramite lo sportello unico per le attivita' produttive (protocollo 127 Sportello Unico del 7 dic 2002). Il regolamento del Comune prevede che le richieste di concessione edilizia pervenute vengano prima esaminate nella documentazione da questo ufficio "Sportello Unico", che provvede a richiedere eventuale documentazione mancante, anche ad altri uffici esterni (es. AUSL per il parere igienico). Quando la pratica e' completata, solo allora viene trasmessa agli uffici istruttori del medesimo Servizio Edilizia per l'esame tecnico. Superato l'esame tecnico, la pratica passa alla commissione edilizia per il parere di competenza, e poi torna negli uffici amministrativi del servizio Edilizia per il rilascio della concessione. L'ufficio ha tempo 90 giorni per l'esame piu' 15 giorni per il rilascio (tot 105 giorni). Non esiste la procedura per il silenzio assenso, nel senso che se non arriva la concessione questa deve ritenersi respinta.

Nel nostro caso comunque succede invece tutto al contrario.
La pratica viene portata immediatamente in Commissione Edilizia, che sospende il parere per non meglio precisati chiarimenti. Intanto viene Natale e tutto si ferma

10 gennaio 2003 = Arriva dagli uffici istruttori del Servizio Edilizia una richiesta (datata 8 gennaio 2003) di documentazione aggiuntiva e la sospensione del termine previsto per il rilascio della concessione. Il nostro Geometra e' meravigliato di questa richiesta, questa documentazione di solito viene chiesta dopo, oppure non serve, ed altra ad esempio il certificato di proprieta' ce l'hanno gia' visto le altre concessioni rilasciate negli anni....... Allora telefoniamo all'Assessore competente e gli facciamo presente che secondo noi qualcosa non va... Intanto pero' insieme al nostro Geometra facciamo quello richiesto (documentazione fotografica, ulteriori planimetrie, certificato di proprieta')


16 gennaio 2003 = Improvvisamente arriva una altra raccomandata (prot. 752 anno 2003), questa volta dallo Sportello Unico, che ci comunica il mancato avvio del procedimento perche' mancano dei documenti.
Ma come, ci chiediamo noi, quale mancato avvio dell'istanza ?? Il progetto non e' gia' stato anche in commissione edilizia, e non e' gia' negli uffici istruttori che hanno chiesto una settimana fa' altri documenti ?? Come fanno a dirci che il procedimento non e' iniziato, che la nostra pratica ha gia' fatto il giro di tutti gli uffici comunali ?? E poi, perche' due lettere ? i documenti mancanti non dovrebbero essere chiesti in una unica soluzione tutti assieme ?
Andiamo immediatamente di nuovo dal nostro tecnico, che tralasciando gli aspetti procedurali ed entrando nel merito della documentazione richiesta ci conferma quello che gia' noi avevamo immaginato, cioe' che la documentazione richiesta non serve = e' stato chiesto una planimetria degli scarichi per scarichi che NON vengono realizzati, e si chiede un questionario/scheda dal costo di svariate migliaia di euro che viene normalmente chiesto solo per la costruzione ex-novo di grandi complessi produttivi (es. prosciuttifici, caseifici industriali ecc...) ma che pare assolutamente fuori luogo nel caso del nostro pollaio- porcile in legno di pochi metri quadri .
Il tecnico si riserva di parlarne al piu' presto con il funzionario dello Sportello Unico. La planimetria degli scarichi comunque la facciamo, che tanto a breve ci sarebbe servita presso un altro ufficio dove avremmo dovuto chiedere il rinnovo dell'autorizzazione esistente, ed intanto aspettiamo.
Ma siamo gia' arrabbiati. E' il mese di Gennaio e 'acqua nei tubi dell'ovile continua a gelare.
Noi, che abbiamo pianificato da mesi di poter lavorare in azienda in quel periodo per fare quello che ci serve rinunciando ad altre fonti di reddito, dobbiamo stare fermi.....
Telefoniamo di nuovo all'assessore competente perche' controlli quello che accade.
Alla fine di Gennaio il nostro tecnico ci comunica che ha discusso con il funzionario dello Sportello Unico, il quale si e' convinto alla fine che quei documenti che ha chiesto non servono. Pero' vuole una relazione tecnica, che immediatamente facciamo consegnare dal nostro Geometra.
Ma e' evidente che c'e' qualcosa di strano, perche' oltre a queste vicende intanto anche le altre hanno ritardi inspiegabili (vedi le altre pagine relative)


febbraio 2003 Ai primi del mese siamo stanchi di aspettare un semaforo rosso che a noi pare sempre piu' di quel colore perche' si e' rotto............. e allora almeno la tettoia la chiudiamo con i pannelli di legno.
E' un lavoro che ci impiega meno di due giorni, e almeno cosi' non gela piu' l'acqua dentro l'ovile !!
Per iniziare gli altri lavori (pollaio-porcile ecc.. a fianco del caseificio ecc.. ) pero' aspettiamo.


18-19-20 febbraio 2003 = Sono giorni convulsi dove accade di tutto. Nei giorni precedenti, avevamo piu' volte telefonato per sapere se finalmente la pratica si era sbloccata dallo Sportello Unico, ed era stato richiesto il parere sanitario all'AUSL, ma tutto era ancora fermo.
Nel frattempo, veniamo a sapere che anche l'altra pratica (Manutenzione Straordinaria - vedi pagine relative) e' ferma negli stessi uffici senza che nessuno sappia il perche', visto che il tecnico istruttore al telefono afferma di averla gia' conclusa positivamente da oltre un mese e credeva l'avessimo gia' anche ritirata..
Siamo ora MOLTO arrabbiati. Ci rechiamo immediatamente negli uffici dove abbiamo un colloquio con il Responsabile e l'Assessore su tutte le problematiche in corso , ma senza alcun risultato concreto, uscendo ancora piu' arrabbiati, se e' possibile questo.
La misura e' colma, scriviamo immediatamente al Sindaco, comunicando che abbiamo gia' chiuso la tettoia dell'ovile e che quella parte delle opere non venga considerato nel nostro progetto complessivo. Lo informiamo che chiederemo poi la concessione in sanatoria onerosa per quei lavori.
Nella stessa giornata (ma a noi arriva la lettera per conoscenza una settimana dopo...) l'ufficio Edilizia chiede finalmente il parere sanitario all'AUSL (prot. 3230 del 19.02.03) che noi sollecitavamo da tempo senza risultato.
Contemporaneamente, un altro funzionario dell'ufficio edilizia compie un sopralluogo in azienda insieme al Corpo Forestale dello Stato, per verificare lo stato dei nostri fabbricati, ufficialmente a seguito della lettera dei nostri vicini (vedi dettagli nelle pagine relative). A questa lettera noi pero' avevamo gia' fornito tutti i chiarimenti richiesti , e secondo noi NON contiene alcun elemento per produrre nell'Amministrazione dei sospetti su nostri eventuali illeciti tali da rendere indispensabile un sopralluogo, ma il sopralluogo viene fatto ugualmente.
La nostra impressione e' che qualcosa si debba trovare..

La nostra risposta e' la serrata dell'azienda per SDEGNO.




27 febbraio 2003 = Per il giorno 28 febbraio e' prevista una seduta della commissione edilizia, alla quale verra' presentato nuovamente il nostro progetto. Visto che la volta precedente era stato sospeso per chiarimenti, chiediamo ufficialmente all'Assessore la possibilita' di essere presenti per illustrare le opere, ma la nostra richiesta viene respinta in quanto il regolamento comunale non concede questa possibilita' (sigh !!!). Rispondiamo all'Assessore che un regolamento edilizio che non consente ad un cittadino di andare in una commissione, che deve decidere sulle cose che lo riguardano, per spiegare quello che vuol fare e dare i chiarimenti che possono servire, secondo noi e' un regolamento da modificare, e siamo sempre piu' arrabbiati. Nel frattempo era infatti stato fermato anche il procedimento per la manutenzione straordinaria, con immediata contestazione da parte nostra sulle motivazioni ed i tempi con il quale questo era stato bloccato (click )


5 - 7 marzo 2003 = Non essendo noi presenti al primo sopralluogo di febbraio, l'ufficio edilizia pretende di fare il 5 marzo un ulteriore sopralluogo per entrare anche all'interno di tutti gli immobili di nostra proprieta' Abbiamo seri dubbi che questo sia regolare, ma comunque acconsentiamo visto che non abbiamo nulla da nascondere.

Chiunque abbia costruito qualcosa nella sua vita sa' che alla fine dei lavori, nonostante la piu' buona volonta' dei geometri, qualcosa sfugge sempre, e cosi' qualche differenza viene infine trovata. Sono differenze assolutamente risibili e che non si configurano come sostanziali, le superfici utili edificate e le destinazioni d'uso sono tutte rispettate= qualche cm spostato in una parete interna del caseificio, un tetto con una pendenza diversa, un porta che prima non c'era, e soprattutto le modifiche alla tettoia dell'ovile, che avevamo gia' comunicato noi di aver chiuso con pannelli di legno da qualche giorno, stanchi di attendere la concessione richiesta a quello scopo, bloccata con quelli che noi riteniamo pretesti......

Trovato quello che doveva trovare il funzionario cosi' puo' dare avvio al procedimento a nostro carico per abuso edilizio e puo' informare i suoi colleghi di quelle differenze significative (secondo lui) tra lo stato dei luoghi ed i disegni presentati dal nostro geometra che daranno luogo nei giorni seguenti alla archiviazione di tutte le nostre richieste, che erano costate al nostro geometra settimane di lavoro (e a noi ovviamente tanti soldi....).

Visto il trattamento che ci viene riservato, rimaniamo con il dubbio se sia stato meglio richiedere sempre tutte le costosissime concessioni edilizie che abbiamo richiesto negli anni, a rischio di sbagliare poi qualche cosa sulle carte, o invece costruire senza alcun disegno e permesso, che cosi' di sicuro errori non ce ne sono......... come hanno fatto sempre gli altri (click)


10 marzo 2003 = Per quello che riusciamo a capire noi, tutte le procedure seguite finora sono sbagliate. Allora scriviamo una lunga lettera al Segretario Comunale nella quale poniamo precisi e dettagliati interrogativi sia sulle procedure seguite in questa pratica, sia sulle altre, chiedendo risposte visto che le riteniamo procedure e tempistiche non confacenti ai regolamenti.



17 marzo 2003 = i Veterinari dell'AUSL hanno in mano la richiesta di parere sanitario sugli immobili (il pollaio, porcile ecc....) da costruire, trasmessagli dallo Sportello Unico il 19 febbraio. Si recano in visita in azienda e chiedono chiarimenti su alcune questioni, nel frattempo cambiate rispetto alla relazione tecnica presentata. Noi diamo a loro tutti i chiarimenti richiesti, verbalmente e poi con un fax, ma il loro parere favorevole comunque e' sospeso con la motivazione, squisitamente burocratica, che i chiarimenti alla relazione dovevano arrivare a loro tramite lo Sportello Unico del Comune, che li doveva prima chiedere a noi, e non direttamente dall'azienda.!!!... Non possiamo fare commenti su questa argomentazione, tanto ci pare assurda, ma non ce la sentiamo di iniziare un contenzioso anche con i veterinari con i quali in tanti anni abbiamo sempre avuto ottimi rapporti.
Per il sopralluogo, nonostante poi alla fine il parere sia rimasto sospeso, l'AUSL ci manda anche il conto da pagare.


21 marzo 2003 = Ci arriva una raccomandata (prot. 5069 anno 2003) dall'ufficio edilizia che ci comunica che in data 12 marzo l'ufficio ha disposto la improcedibilita' della nostra richiesta di concessione edilizia, in quanto parte dei lavori li abbiamo gia' fatti (la tettoia chiusa !!!!) e lo stato di fatto non corrisponde a quello dichiarato (la parete interna del caseificio...).
A questo punto noi ci chiediamo perche' pagare il sopralluogo dell'AUSL del giorno 17, visto che comunque la pratica era stata archiviata prima che i veterinari esaminassero la questione.
Chiediamo spiegazioni ai veterinarinari, ma nessuno dell'ufficio edilizia gli aveva detto che il loro parere non era piu' necessario , visto che ufficialmente la nostra richiesta non esisteva piu' da 5 giorni !!!! E cosi' noi non paghiamo per quel parere che altri avevano deciso che non serviva piu'....

Nello stesso giorno comunque, tanto per farci arrabbiare ancora di piu', ci arriva anche un'altra raccomandata dagli stessi uffici nel quale si dispone pure l'archiviazione della pratica per il muro e i lavori all'ufficio , che noi siamo sicuri abbiamo invece iniziato in condizioni di Silenzio/assenso, dopo che erano trascorsi i giorni previsti.....(click)


22 marzo 2003 = Scriviamo quindi di nuovo al Segretario Comunale sollecitando la risposta alla nostra lettera del giorno 10 marzo, e segnalando i nuovi accadimenti che riteniamo ingiustificabili.


27 marzo 2003 = La nostra Associazione Agricola, che stava cercando una mediazione con l'Amministrazione, ci comunica con una e.mail che NON esiste la disponibilita' del Segretario Comunale, degli uffici e dell'Assessore all'incontro collegiale che noi avevamo richiesto per chiarire quello che e' successo, e trovare una soluzione accettabile per tutti.


27 marzo 2003 = In Consiglio Comunale l'Assessore competente risponde alla interrogazione del 20 febbraio (delibera n.30 del 27 marzo 03) dichiarando che "fatti gli approfondimenti dovuti con gli uffici, si informa che lo stato delle pratiche e' improcedibile in quanto, a seguito di segnalazione e verifiche del Corpo Forestale dello Stato, si rilevava la realizzazione di parte delle opere. Per questo, con nota del 12.03.03 si comunicava che le pratiche erano archiviate perche' non sussistevano piu' i requisiti di legge per proseguire l'iter istruttorio stante l'esecuzione parziale delle opere e la non corrispondenza dello stato di fatto. Eventuali verifiche piu' dettagliate degli atti prodotti dall'ufficio sono disponibili attraverso opportuna richiesta di accesso agli atti". Nessun accenno alle procedure da noi contestate che avevano portato da parte nostra alla anticipata (secondo loro) realizzazione delle opere e all'archiviazione di quelle pratiche in condizioni che noi ritenevamo non legittime.

30 marzo 2003 = Esce un primo articolo stampa, a seguito di un nostro comunicato, dove denunciamo pubblicamente quello che noi riteniamo una persecuzione nei nostri confronti per ritorsione sulle altre questioni (vedi). L'Amministrazione NON risponde.

10 aprile 2003 = esce un secondo articolo sul giornale locale con ancora la nostra protesta.
L'Amministrazione NON risponde.


22 aprile 2003 = Ci arriva la raccomandata prot 7419 del 19 aprile nella quale il Segretario Comunale replica alle nostre due lettere di marzo. Mai noi non troviamo nella sua lettera le risposte ai precisi quesiti che avevamo sollevato (click) circa le richieste di documenti inutili, le procedure ed i tempi a noi riservateci dagli uffici per l'esame e poi l'archiviazione delle pratiche . Addirittura citando la lettera dei nostri vicini, in cui si chiedevano i documenti relativi alle nostre pratiche edilizie, si arriva a negare quello che secondo noi e' invece molto chiaro (confronta la risposta del Segretario con la lettera del nostro vicino).


23 aprile 2003 = Siamo molto delusi della risposta del Segretario. A Pavullo NON esiste un difensore civico a cui rivolgersi per casi come questo, e l'alternativa che rimane sarebbe un ricorso al TAR che ci costerebbe decine di milioni, forse piu' del valore di quello che dobbiamo fare.....
Oppure una denuncia alla Procura segnalando quelli che noi riteniamo finora inamissibili comportamenti procedurali. Ma la nostra idea e' che le Procure e' meglio lasciarle lavorare per colpire chi ruba ed ammazza la gente....
Noi scegliamo di continuare i lavori e contemporaneamente di continuare nella nostra pubblica protesta, sperando che la smettano e intanto si trovi una soluzione accettabile per
tutti, magari a seguito della nomina di un difensore civico a Pavullo che tarda ad arrivare.......
Scriviamo alla Gazzetta di Modena e per conoscenza al Sindaco che a questo punto, visto che anche chiedere un intervento chiarificatore del Segretario NON e' servito, continuiamo il resto dei lavori.
Siamo sempre piu' convinti comunque di aver subito delle prepotenze meschine..


30 aprile 2003 = Dopo oltre 40 gg da quando l'ufficio edilizia ci aveva comunicato che la pratica era archiviata, lo Sportello Unico ci comunica (prot. 7852 del 2003) che questa nostra richiesta di concessione edilizia di dicembre si e' conclusa negativamente.
Questa lettera appare ridicola, visto appunto tutte le precedenti comunicazioni dell'Amministrazione che ci dicevano la stessa cosa... ma si vede che allo Sportello Unico nessuno lo aveva detto.....anche se il funzionario che firma e' sempre lo stesso !!!
E poi, ridere o piangere sulla affermazione che quello a cui siamo stati sottoposti e' un "procedimento semplificato" ???

Che dire del fatto che teoricamente stanti i regolamenti la nostra pratica non sarebbe mai dovuta uscire da quel ufficio, fino a quando non arrivava il parere dei veterinari dell'AUSL , che pero' rimase sospeso ????.... Ormai non ci stupisce piu' nulla di quel che accade in questo Comune....


4 giugno 2003 = Scriviamo al Sindaco una lettera aperta invitandolo a recarsi in azienda per vedere personalmente i lavori che abbiamo terminato (Click sulle foto dei lavori) anche in assenza delle concessioni che ci hanno negato ma nessuno si vede. Nemmeno per contestarci altri abusi. Noi intanto siamo sempre chiusi per sdegno.


29 giugno 2003 =A seguito della lettera aperta del 4 giugno esce un altro articolo sul giornale. L'Amministrazione NON risponde, come a tutti gli altri usciti in precedenza, nonostante le accuse.
Al procedimento per gli "abusi" avviato nei nostri confronti il 7 marzo e che teoricamente doveva concludersi con una richiesta di ripristino dei luoghi da comunicarci entro 90 giorni pero' sembra non si sia dato seguito, visto che non ci arriva nessuna conclusione (e cosi' fino ad oggi)
Credevamo che avessero aspettato per fare un procedimento di abuso unico, con anche gli altri lavori, che avevamo informato stavamo facendo, ma invece in azienda non torna piu' nessuno a vedere quello che abbiamo fatto, anche dopo l'articolo.

In febbraio era bastata la lettera di un vicino arrabbiato, priva di contenuti, (click) perche' trovassero il tempo e la voglia di venire a misurare tutto quello esistente perdendo due giorni in azienda ed intere giornate negli uffici a sfogliare vecchia carta. Invece dopo, nonostante le nostre ripetute autodenuncie, non trovano piu' nemmeno un ora di tempo per venire a verificare che veramente abbiamo costruito il resto senza le autorizzazioni e disobbedito alle loro ordinanze....
Dire che e' strano a noi pare poco..

Intanto i lavori li abbiamo finiti =


novembre 2003 = Il tempo si sa' mette consiglio, e cosi' la rabbia sembra un po' sbollita da entrambe le parti. Noi pero' siamo ancora chiusi per sdegno = a Febbraio abbiamo promesso che avremmo riaperto la vendita solo a cose chiarite, e cosi' vogliamo fare. Abbiamo quindi finalmente un incontro con l'Assessore competente e il Responsabile del Servizio Edilizia, nel quale con tranquillita' cerchiamo tutti di buttare alle spalle quello che e' successo nella primavera e guardare a come risolvere la situazione nel migliore dei modi possibile, sia per questa pratica sia per l'altra collegata, che riguarda i lavori al fabbricato uso ufficio ed al muro (vedi pagine relative).
Stabilito il percorso, il nostro geometra si mette al lavoro per rifare tutti i disegni e gli elaborati necessari per ripresentare le pratiche in Comune chiedendo la concessione onerosa in sanatoria, visto che comunque sono opere agricole costruite nel rispetto degli strumenti urbanistici.

Ma noi non siamo ancora tranquilli, perche' non siamo sicuri che tutti quelli che contano in quell'ufficio abbiano deciso di andare per la strada positiva che finalmente sembra abbiano scelto sia l'Assessore che il Responsabile....... Infatti, proprio in quei giorni, dobbiamo subire l'ennesima prepotenza di fronte ad una nostra legittima richiesta di accesso agli atti per una altra questione che non intendiamo dimenticare (click) e soprattutto esiste una nostra richiesta di autorizzazione sanitaria di ottobre, ferma inspiegabilmente sempre in quell'ufficio (vedi)

Da Novembre, aspettiamo fino a Marzo per capire che le acque non si sono ancora calmate. A questo punto, se dobbiamo presentare delle nuove pratiche per litigare poi ancora su queste nuove, e' meglio continuare a litigare per quello che e' successo sulle vecchie....

Scriviamo il 2 aprile 2004 di nuovo al Sindaco, per parlargli di quella questione, e ricordargli di questa.



Queste pagine web trasformano la nostra serrata per sdegno durata oltre un anno in una protesta virtuale su internet, per far conoscere l'accaduto a quanta piu' gente possibile. E riaprire nel prossimo futuro la produzione e la vendita almeno con la dignita' di poter dire a noi stessi che tutto quello che potevamo fare per non essere trattati da sudditi lo abbiamo fatto, e abbiamo comunque realizzato i lavori che ci servivano e che ci volevano impedire di fare

Dopo altre fuoriose proteste del titolare, e la pubblicazione nei minimi dettagli di tutte queste vicende nel sito internet dell'azienda (vedi sopra) nell'aprile 2004 questa ultima secondaria istanza viene finalmente portata a termine positivamente.

Nell'estate 2004 ritorna quindi il dialogo tra l'Assessore, i funzionari dell'Amministrazione ed il titolare. Tutti i soggetti sono ormai convinti a trovare una soluzione pacifica, e a chiudere la lite con il minor danno per tutti.

Dopo la presentazione dei documenti di rito ( ma non di quelli richiesti per fermare la pratica nel gennaio 2003, che evidentemente davvero non servivano come noi eravamo convinti....) ed il pagamento da parte del titolare dell'azienda di una sanzione di poco piu' di 300 euro ( che finisce nelle casse del Comune) la questione si conclude quindi nel marzo 2005 con il rilascio da parte dell'Amministrazione, per i lavori eseguiti, di una concessione edilizia in sanatoria. Con la quale il titolare dell'azienda anche sulla carta torna ad essere il cittadino in regola che e' sempre stato.


A quel punto, come promesso, dopo piu' di due anni di serrata per protesta,
l'azienda cessa lo sdegno e riprende la normale attività.