Azienda Agricola
CASA CAPUZZOLA

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LE VICENDE RELATIVE ALLA NOSTRA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE STRAORDINARIA PER LAVORI NEL FABBRICATO USO UFFICIO - MAGAZZINI e la costruzione di un muro di sostegno in sasso.

Clicca sulle immagini sotto per leggere i documenti e gli articoli che raccontano questa storia nata nel dicembre 2002 e finita nel marzo 2005


I FATTI ed i documenti=

Primavera -estate 2002 = Incarichiamo il nostro Geometra, uno dei migliori professionisti che opera a Pavullo, di presentarci le pratiche in Comune per la realizzazione di modestissime opere di manutenzione straordinaria di un piccolo fabbricato esistente uso servizi ed ufficio = rifacimento del manto di copertura in coppi, spostamento di una porta, sostituzione di una parete in laterizio di 4 mq con una parete in sasso, costruzione di un muro di sostegno in pietra. Contemporaneamente, lo incarichiamo anche delle pratiche per una concessione edilizia relativa alla costruzione di un pollaio-porcile in legno e chiusura di una tettoia esistente nell'ovile. (vedi le pagine relative a questa questione). Piccole opere da farsi in economia diretta, che costeranno meno probabilmente di quel che costano le pratiche edilizie (!!!) e che programmiamo per i mesi gennaio-aprile 2003, visto che solo in quel periodo dell'anno possiamo dedicargli tutto il tempo che serve ad una loro rapida esecuzione.

La situazione esistente che vogliamo sistemare e' la seguente =

 

ottobre 2002 = Per il rifacimento della copertura del tetto, basta una comunicazione di inizio lavori asseverata. Allora non appena sono pronti i disegni, che serviranno poi per avere con altra procedura l'autorizzazione al resto delle opere, presentiamo nel frattempo questa.

7 dicembre 2002 = Dopo tanti disegni, relazioni, copie di documenti ecc.. finalmente anche la pratica per la richiesta dell'autorizzazione alla manutenzione straordinaria e' pronta e viene consegnata al Comune (prot. 316 Ufficio Tecnico). Trattandosi di Autorizzazione per manutenzione straordinaria, l'ufficio Comunale ha tempo 60 giorni per l'esame piu' 15 giorni per il rilascio (tot 75 giorni), dopo di che esiste la situazione per il silenzio assenso= se non arriva la autorizzazione nei tempi previsti questa deve ritenersi approvata ed i lavori possono iniziare.

9 dicembre 2002 = il tecnico istruttore del Comune chiede verbalmente al nostro Geometra una integrazione ai documenti presentati, una diversa planimetria del muro di sostegno. Non viene fatta nessuna sospensione del procedimento, la planimetria serve solo a verificare le distanze del muro dai confini di proprieta'

13 dicembre 2002 = Viene protocollata in Comune la consegna da parte del nostro Geometra dell'elaborato grafico richiesto verbalmente.


30 dicembre 2002 = Viene rilasciato senza alcuna eccezione il nulla osta al rifacimento del tetto del fabbricato di cui alla comunicazione di inizio lavori di ottobre. I disegni e le relazioni allegate alla pratica sono le stesse di quelle agli atti per la Autorizzazione dei rimanenti lavori.

18 febbraio 2003 = presi dalle altre questioni (vedi) ci eravamo dimenticati di questa pratica. Quando ce ne ricordiamo, telefoniamo al tecnico istruttore del Comune per averne notizia. Questo, meravigliato del fatto che non l'avessimo ancora ritirata, ci informa che lui e' oltre un mese che l'ha istruita positivamente, e va nell'ufficio amministrativo a cercarla. Ma la pratica non la trova; ci dice che forse ce l'ha un suo collega dell'ufficio agibilita' e controlli, che sta esaminando da giorni tutta la nostra posizione a seguito di una lettera di un vicino (vedi).
Non puo' essere che una generica lettera senza argomenti di un vicino blocchi il normale corso di una istanza, e ci precipitiamo quindi in Comune, dove abbiamo un incontro con il Responsabile dell'ufficio e l'Assessore. La risposta che ci viene data e' che il motivo del ritardo non e' da imputare alla lettera del vicino, e' solo che l'ufficio non ha avuto tempo di farlo, preso da altre urgenze (concessioni per agricoltori che altrimenti avrebbero perso contributi). Ci viene comunque ricordato che l'ufficio non e' in ritardo, ha ancora DUE giorni per il rilascio prima che scadano i 60 giorni piu' 15 previsti. Va bene, aspettiamo DUE giorni diciamo noi, dopo di che cominciamo, che anche noi abbiamo urgenza. Non ci viene detto di no.

19 febbraio 2003 = scriviamo al Sindaco per protestare contro le assurde richieste ed i ritardi nella pratica di concessione per le altre opere (click) e in quell'occasione gli ricordiamo anche che il giorno dopo saranno trascorsi i 75 giorni previsti per questa domanda, per cui dopo quella data daremo immediato inizio ai lavori.

20 febbraio 2003 = a seguito della nostra pubblica e.mail in cui portiamo all'attenzione della stampa tutte le vicende collegate tra loro di questo periodo (click) viene presentata in Consiglio Comunale una interrogazione a cura del capogruppo di opposizione per chiedere chiarimenti sullo stato di questa pratica e della concessione edilizia.

27 febbraio 2003 = sono passati giorni convulsi sulle altre questioni, ma su questa siamo relativamente tranquilli, quando a sorpresa ci arriva dal Servizio Edilizia una raccomandata datata 22 febbraio che ci dice che hanno sospeso anche questo procedimento in quanto nei disegni mancano due prospetti e ci sono incongruenze con quanto scritto in una vecchia concessione edilizia (relativa al caseificio) circa la destinazione d'uso ufficio di questo fabbricato !!!
Siamo gia' molto arrabbiati per le altre questioni, questa cosa ci manda su tutte le furie. !!!
Come e' possibile ??? Dieci giorni fa ci hanno detto al telefono che la pratica e' stata istruita positivamente da oltre un mese, gli elaborati sono identici a quelli presentati per rifare il tetto gia' approvati e, come ci hanno detto anche di persona negli uffici, il giorno 20 scadevano i termini per il silenzio assenso !!! Inoltre, se mancavano dei documenti, questi secondo il regolamento edilizio non andavano richiesti in una unica soluzione insieme alla planimetria del muro chiesta a dicembre ????
Scriviamo immediatamente al Sindaco replicando le nostre argomentazioni, comunicandogli la nostra indignazione e facendogli presente che noi i lavori, come avevamo promesso il giorno 18 negli uffici e come avevamo scritto a lui il giorno 19, li abbiamo iniziati il giorno 24 febbraio e non intendiamo fermarci.


10 marzo 2003 = Nel frattempo erano avvenuti i sopralluoghi da parte del funzionario del Servizio Controlli del 20 febbraio e del 5 marzo a seguito della lettera dei vicini (vedi).
I nostri lavori sul fabbricato ufficio sono in corso, come abbiamo detto a tutti , e lui ci manda una ORDINANZA di sospensione immediata dei lavori datata 7 marzo avvertendoci di tutte le conseguenze penali a cui andremo incontro se non obbediamo.
Noi NON obbediamo = abbiamo gia' detto che i lavori sono iniziati quando i termini del silenzio assenso erano trascorsi, quell'ordinanza per noi e' illeggittima.

Per quello che riusciamo a capire noi, tutte le procedure seguite finora sono sbagliate. Allora scriviamo una lunga lettera al Segretario Comunale nella quale poniamo precisi e dettagliati interrogativi sia sulle procedure seguite in questa pratica, sia sulle altre, chiedendo risposte visto che le riteniamo procedure e tempistiche non confacenti ai regolamenti.

21 marzo 2003 = Ci arriva una raccomandata (prot. 5069 anno 2003) dall'ufficio edilizia che ci comunica che in data 12 marzo l'ufficio ha disposto la improcedibilita' e la archiviazione della nostra richiesta di autorizzazione edilizia, in quanto appunto i lavori li abbiamo gia' iniziati, lo stato di fatto non corrisponde a quello dichiarato (c'e una apertura all'altezza del forno, sul lato nord che non verra' interessato da alcun lavoro, che il Geom non ha indicato in quanto ha fatto una sezione ad una altezza piu' bassa, apertura che quindi non andava indicata nel disegno...) e la destinazione d'uso ufficio non va bene (sempre a causa dell'interpretazione che contestiamo di quel documento generico presente nella concessione del 1996 prodotta per il caseificio....).


22 marzo 2003 = Scriviamo quindi di nuovo al Segretario Comunale sollecitando la risposta alla nostra lettera del giorno 10 marzo, e segnalando i nuovi accadimenti che riteniamo ingiustificabili, innanzitutto l'illegittima archiviazione di questa istanza.


27 marzo 2003 = La nostra Associazione Agricola, che stava cercando una mediazione con l'Amministrazione, ci comunica con una e.mail che NON esiste la disponibilita' del Segretario Comunale, degli uffici e dell'Assessore ad un incontro collegiale con loro, che noi avevamo richiesto per chiarire quello che e' successo, e trovare una soluzione accettabile per tutti.


27 marzo 2003 = In Consiglio Comunale l'Assessore competente risponde alla interrogazione del 20 febbraio (delibera n.30 del 27 marzo 03) dichiarando che "fatti gli approfondimenti dovuti con gli uffici, si informa che lo stato delle pratiche e' improcedibile in quanto, a seguito di segnalazione e verifiche del Corpo Forestale dello Stato, si rilevava la realizzazione di parte delle opere. Per questo, con nota del 12.03.03 si comunicava che le pratiche erano archiviate perche' non sussistevano piu' i requisiti di legge per proseguire l'iter istruttorio stante l'esecuzione parziale delle opere e la non corrispondenza dello stato di fatto. Eventuali verifiche piu' dettagliate degli atti prodotti dall'ufficio sono disponibili attraverso opportuna richiesta di accesso agli atti". Nessun accenno alle procedure da noi contestate che avevano portato da parte nostra alla realizzazione delle opere e all'archiviazione di quelle pratiche in condizioni che noi ritenevamo non legittime, prima di tutto la presenza di una situazione di Silenzio - Assenso.

30 marzo 2003 = Esce un primo articolo stampa, a seguito di un nostro comunicato, dove denunciamo pubblicamente quello che noi riteniamo una persecuzione nei nostri confronti per ritorsione sulle altre questioni (vedi). L'Amministrazione NON risponde.

10 aprile 2003 = esce un secondo articolo sul giornale locale con ancora la nostra protesta. L'Amministrazione NON risponde.


22 aprile 2003 = Ci arriva la raccomandata prot 7419 del 19 aprile nella quale il Segretario Comunale replica alle nostre due lettere di marzo. Mai noi non troviamo nella sua lettera le risposte ai precisi quesiti che avevamo sollevato (click) circa le richieste di documenti inutili, le procedure ed i tempi a noi riservateci dagli uffici per l'esame e poi l'archiviazione delle pratiche . Addirittura citando la lettera dei nostri vicini, in cui si chiedevano i documenti relativi alle nostre pratiche edilizie, si arriva a negare quello che secondo noi e' invece molto chiaro (confronta la risposta del Segretario con la lettera del nostro vicino).


23 aprile 2003 = Siamo molto delusi della risposta del Segretario. A Pavullo NON esiste un difensore civico a cui rivolgersi per casi come questo, e l'alternativa che rimane sarebbe un ricorso al TAR che ci costerebbe decine di milioni, forse piu' del valore di quello che dobbiamo fare.....
Oppure una denuncia alla Procura segnalando quelli che noi riteniamo finora inamissibili comportamenti procedurali. Ma la nostra idea e' che le Procure e' meglio lasciarle lavorare per colpire chi ruba ed ammazza la gente.
Noi scegliamo di continuare i lavori e contemporaneamente di continuare nella nostra pubblica protesta, sperando che la smettano e intanto si trovi una soluzione accettabile per
tutti, magari con la nomina di un Difensore Civico che a Pavullo tarda ad arrivare......
Scriviamo alla Gazzetta di Modena e per conoscenza al Sindaco che a questo punto, visto che anche chiedere un intervento chirificatore del Segretario NON e' servito, continuiamo il resto dei lavori.
Siamo sempre piu' convinti comunque di aver subito delle prepotenze meschine..

4 giugno 2003 = Scriviamo al Sindaco una lettera aperta invitandolo a recarsi in azienda per vedere personalmente i lavori che abbiamo terminato (Click sulle foto dei lavori) anche in assenza delle concessioni che ci hanno negato ma nessuno si vede. Nemmeno per contestarci altri abusi. Noi intanto siamo sempre chiusi per sdegno.


29 giugno 2003 =A seguito della lettera aperta del 4 giugno esce un altro articolo sul giornale. L'Amministrazione NON risponde, come a tutti gli altri usciti in precedenza, nonostante le accuse.
Al procedimento per gli "abusi" avviato nei nostri confronti il 7 marzo e che teoricamente doveva concludersi con una richiesta di ripristino dei luoghi da comunicarci entro 90 giorni pero' sembra non si sia dato seguito, visto che non ci arriva nessuna conclusione (e cosi' fino ad oggi)
Credevamo che avessero aspettato per fare un procedimento di abuso unico, con anche gli altri lavori, che avevamo informato stavamo facendo, ma invece in azienda non torna piu' nessuno a vedere quello che abbiamo fatto, anche dopo l'articolo.

In febbraio era bastata la lettera di un vicino arrabbiato, priva di contenuti, (click) perche' trovassero il tempo e la voglia di venire a misurare tutto quello esistente perdendo due giorni in azienda ed intere giornate negli uffici a sfogliare vecchia carta. Invece dopo, nonostante le nostre ripetute autodenuncie, non trovano piu' nemmeno un ora di tempo per venire a verificare che veramente abbiamo costruito il resto senza le autorizzazioni e disobbedito alle loro ordinanze....
Dire che e' strano a noi pare poco.

I lavori intanto li abbiamo finiti =

PRIMA
DOPO


novembre 2003 = Il tempo si sa' mette consiglio, e cosi' la rabbia sembra un po' sbollita da entrambe le parti. Noi pero' siamo ancora chiusi per sdegno = a Febbraio abbiamo promesso che avremmo riaperto la vendita solo a cose chiarite, e cosi' vogliamo fare. Abbiamo quindi finalmente un incontro con l'Assessore competente e il Responsabile del Servizio Edilizia, insieme al nostro Geometra, nel quale con tranquillita' cerchiamo tutti di buttare alle spalle quello che e' successo nella primavera e guardare a come risolvere la situazione nel migliore dei modi possibile, sia per questa pratica sia per l'altra collegata, che riguarda i lavori del pollaio e dell'ovile (vedi pagine relative).
Stabilito il percorso, il nostro geometra si mette al lavoro per rifare tutti i disegni e gli elaborati necessari per ripresentare le pratiche in Comune chiedendo la concessione onerosa in sanatoria, visto che comunque sono opere agricole costruite nel rispetto degli strumenti urbanistici.

Ma noi non siamo ancora tranquilli, perche' non siamo sicuri che tutti quelli che contano in quell'ufficio abbiano deciso di andare per la strada positiva che finalmente sembra abbiano scelto sia l'Assessore che il Responsabile....... Infatti, proprio in quei giorni, dobbiamo subire l'ennesima prepotenza di fronte ad una nostra legittima richiesta di accesso agli atti per una altra questione che non intendiamo dimenticare (vedi pagine relative) e soprattutto esiste una nostra richiesta di autorizzazione sanitaria di ottobre, ferma inspiegabilmente sempre in quell'ufficio (vedi pagine relative)

Da Novembre, aspettiamo fino a Marzo per capire quindi che le acque per noi non si sono ancora calmate. A questo punto, se dobbiamo presentare delle nuove pratiche per litigare poi ancora su queste nuove, e' meglio continuare a litigare per quello che e' successo sulle vecchie....

Scriviamo il 2 aprile 2004 di nuovo al Sindaco, per parlargli di quella questione, e ricordargli di questa.


Queste pagine web trasformano la nostra serrata per sdegno durata oltre un anno in una protesta virtuale su internet, per far conoscere l'accaduto a quanta piu' gente possibile. E riaprire nel prossimo futuro la produzione e la vendita almeno con la dignita' di poter dire a noi stessi che tutto quello che potevamo fare per non essere trattati da sudditi lo abbiamo fatto, e abbiamo comunque realizzato i lavori che ci servivano e che ci volevano impedire di fare


Dopo altre fuoriose proteste del titolare, e la pubblicazione nei minimi dettagli di tutte queste vicende nel sito internet dell'azienda (vedi sopra) nell'aprile 2004 questa ultima secondaria istanza viene finalmente portata a termine positivamente.

Nell'estate 2004 ritorna quindi il dialogo tra l'Assessore, i funzionari dell'Amministrazione ed il titolare. Tutti i soggetti sono ormai convinti a trovare una soluzione pacifica, e a chiudere la lite con il minor danno per tutti.

Dopo la presentazione dei documenti di rito ( ma non di quelli richiesti per fermare la pratica nel gennaio 2003, che evidentemente davvero non servivano come noi eravamo convinti....) anche questa questione dei lavori di manutenzione straordinaria si conclude quindi nel marzo 2005 con il rilascio da parte dell'Amministrazione, per i lavori eseguiti, di una concessione edilizia in sanatoria. Con la quale il titolare dell'azienda anche sulla carta torna ad essere il cittadino in regola che e' sempre stato.


A quel punto, come promesso, dopo piu' di due anni di serrata per protesta,
l'azienda cessa lo sdegno e riprende la normale attività.