ottobre-giugno
Per normative precauzionali veterinarie, nonostante non esistano evidenze scientifiche di contagi per questa malattia, dopo un esame genetico nell’ottobre 2012 viene decretato l’abbattimento da parte dell’AUSL per cinque delle sei agnelle cresciute con i cani. Nulla valgono i miei tentativi di ottenere la loro salvezza in quanto mai venute a contatto con la pecora adulta ammalata. Nel dicembre 2012 quei cinque animali, ormai pecore gravide, vengono uccise dai veterinari. Al 31 dicembre 2012 il gregge di Casa Capuzzola conta una sola pecora. I mastini abruzzesi che avevo allevato insieme a loro rimangono senza il loro gregge.
Non mi arrendo, anche perché ormai ho preso i cani. A gennaio 2013 acquisto altre sei pecore da un allevatore biologico. Credo molto nella soluzione mastini abruzzesi, al punto di espormi pubblicamente con messaggi rassicuranti alla stampa di aver finalmente trovato la soluzione alle predazioni dei lupi. Nel 2013 infatti non subisco nessuna perdita. Ma scoprirò che c’è un motivo: le pecore sono solo sei, i miei cani sono diventati quattro, e basta il pascolo attorno a casa.
luglio
settembre-novembre
marzo
marzo
maggio
settembre-dicembre
Mentre all’interno dei recinti modificati in altezza, con dentro i cani, non avviene più nemmeno una predazione sulle pecore, nei recinti ancora da alzare e privi di cani nell’autunno 2014 i lupi mangiano per intero un’asina. Il risarcimento per quell’animale sarà pari circa alla metà del suo valore reale ed arriverà nell’estate 2016, dopo circa due anni. Decido per quel motivo che non chiederò mai più risarcimenti agli Enti. Il problema lupo me lo risolverò da solo e con le mie tasche.
Nello stesso tempo però i mastini abruzzesi, ormai adulti, iniziano ad uscire scavalcando le recinzioni esterne alte 130 centimetri. Non è vero che stanno sempre con le pecore… In poche ore da quando sono scappati spesso si trovano già a distanza di molti km da casa mia, con gente allarmata che chiama continuamente le autorità. E subisco anche sanzioni. Sono però ancora fermamente convinto che i cani siano la soluzione del problema e quindi, nonostante le ingenti spese necessarie, valga la pena modificare le recinzioni affinché loro smettano di uscire. Nell’inverno 2014 inizio ad alzare tutte le recinzioni ad almeno 180 centimetri, cambiando via via tutti i pali di legno e aggiungendo un metro di rete sopra a quella già esistente.
gennaio
luglio
Nel luglio 2016 la Regione Emilia-Romagna, con un apposito bando ai sensi del Piano Regionale di Sviluppo Rurale, prevede finanziamenti per opere di protezione del bestiame al pascolo molto più consistenti di quanto previsto nel 2014. Il tipo di opere ammesse a finanziamento sono comunque sempre le stesse nelle quali io non credo assolutamente. Il lavoro di alzare tutte le recinzioni l’ho quasi terminato. E’ troppo tardi per me per poter usufruire di quei benefici, che le norme stabiliscono non poter essere retroattivi. Per obblighi della CE le procedure burocratiche per accedere a quegli aiuti sono molto complesse. Rimangono escluse dal finanziamento possibile le voci di spesa più importanti come la messa in opera dei materiali. Anche se fossi stato più indietro nella realizzazione delle mie opere di adeguamento dei recinti…avrei comunque deciso di non fare domanda.
gennaio-marzo
aprile
maggio-agosto
Nella primavera 2017 i lupi iniziano a predare dei cani domestici di normali cittadini. Non è più una questione riservata solo agli allevatori. Il problema è particolarmente sentito in un Comune vicino al mio, Prignano. Qui viene organizzato il 25 febbraio un convegno per tentare di placare gli animi tra i cittadini. Il mio intervento dal pubblico al termine della relazione degli esperti, forestali e veterinari è durissimo. Il lupo è una risorsa per la montagna solo come i ladri lo sono per chi costruisce porte blindate: gli unici che stanno guadagnando dal suo ritorno sono pochissime persone che di questo problema ne hanno fatto il proprio lavoro, a scapito di chi il proprio lavoro lo ha perso. E tanti altri argomenti tra i quali, il più importante: la confidenza dei lupi con l’uomo sta portando quegli animali selvatici ad ibridarsi con quelli domestici. È la stessa specie “canis lupus” ad avere danni da questa protezione anacronistica ed esagerata. Il lupo deve tornare ad avere paura dell’uomo e a stare lontano, là dove c’è la natura selvaggia e può avere un suo significato. Ma in quei giorni ci sono ancora animalisti che con dichiarazioni ai quotidiani sostengono che non sono lupi a fare stragi, ma sono cani.
Nel corso dell’estate 2017 termino di alzare tutte le mie recinzioni a 180 cm. il territorio di pascolamento dove possono stare pecore e cani ritorna ad essere molto vasto, come era nel 1990. I cani non escono più fuori dai recinti, ma stanno spesso in stalla quando le pecore sono al pascolo, o viceversa. Le pecore sono diventate una ventina.